ASSOCIAZIONE IL BORGO DELLA PACE
NOI SIAMO LA MEMORIA CHE ABBIAMO E LA RESPONSABILITA' CHE CI ASSUMIAMO

CAMMINATA PER LA PACE 2024

Vai alla sezione 

25 APRILE, L’ITALIA ANTIFASCISTA RIPUDIA LA GUERRA
CESSATE IL FUOCO ORA

È l’appello che tutte le compagini sociali che credono nella Pace stanno gridando a gran voce, lo stesso appello scelto quest’anno per la 22° Camminata per la Pace di Fragheto.
“Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci prendiamo”, recita la scritta all’ingresso del Museo di Casteldelci, stimolo emozionale per ripercorrere la storia dell’eccidio e nel contempo momento fondante per assumere un atteggiamento di profonda consapevolezza e rifiuto della guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti fra Stati, popoli e persone.
Per questo, i promotori della Camminata invitano tutti a passare all’azione, un’azione pacifica, un incontro fra uomini e donne che condividono gli stessi ideali e che possono, insieme, anche nel e dal “micro”, cambiare il corso degli avvenimenti costruendo progetti e azioni di Pace.
Per meglio prepararci alla giornata del 25 aprile dove speriamo di essere numerosi e motivati, offriamo qualche spunto di riflessione.
Immemori di essere gli eredi degli statisti che nel 1945 siglarono la Carta dell’ONU per “salvare le future generazioni dal flagello della guerra”, gli attuali leader europei farneticano di una possibile terza guerra mondiale che a loro dire porterebbe pace tra i popoli e addirittura prosperità, senza considerare che siamo in presenza di arsenali atomici. E si preparano al conflitto con un aumento smisurato delle spese militari nei bilanci dei Paesi che stanno malamente governando.
"Siamo convinti che la sconfitta della Russia sia indispensabile per la sicurezza e la stabilità dell'Europa": Emmanuel Macron, Presidente francese.
"Dobbiamo quindi essere pronti a difenderci e passare a una economia di guerra". "È una modalità che creerà posti di lavoro e crescita in tutta l'Unione": Charles Michel, Presidente del Consiglio europeo.
"Non voglio spaventare e nessuno, ma la guerra non è più un concetto del passato... dobbiamo abituarci mentalmente all'arrivo di una nuova era. Ѐ l'era prebellica": Donald Tusk, Presidente polacco.
Pura follia, alla quale fino ad ora i rispettivi popoli hanno prestato scarsa attenzione e opposto debole resistenza. Alla diplomazia, al negoziato, al cessate il fuoco si è sostituito l'obiettivo della distruzione del nemico. E per perseguirlo non si arretra: la guerra mondiale è giudicata possibile, se non inevitabile. Nessuno dei tanti Paesi in guerra si sente più vincolato alle regole e ai trattati internazionali. Ѐ l'anarchia. I casi più eclatanti sono quelli della Russia che continua ad aggredire un popolo sovrano e a uccidere civili, e di Israele che per ritorsione al massacro di persone inermi sul suo territorio, perpetrato da Hamas, non esita a colpire un popolo intero, quello palestinese, con il bilancio agghiacciante di oltre 33.000 morti.
Sarebbe la terza volta, nel giro di cento anni o poco più, che la culla della civiltà - come noi europei amiamo definire il nostro continente - partorisce il frutto velenoso della guerra a tutto campo, una modalità arcaica e ferocemente primitiva di risoluzione delle controversie tra popoli e nazioni.
Il conflitto con la Russia sicuramente non resterà circoscritto tra gli Urali e l’Atlantico. Esso verrà rapidamente esteso ad altri Stati, essendo l’Europa legata a filo doppio alla Nato e quindi agli USA.
Ma occorre dire che mentre nella prima metà del Novecento i Paesi del Nord del mondo rappresentavano le vere e uniche potenze politiche e militari del pianeta, oggi non è più così. Cina e India non esprimono soltanto alti incrementi demografici, ma svolgono un ruolo di enorme rilievo anche sul piano industriale e commerciale. E con loro, il Brasile, il Sudafrica, la Corea del Sud, il Vietnam, il Marocco, la Nuova Zelanda.
Nel 1950 l’Europa rappresentava il 13% della popolazione mondiale, mentre oggi, in vistoso calo demografico, si attesta al 5,7%.
La metà degli 8 miliardi di abitanti del pianeta vivono in Cina, India e Africa. Ora, in base a quale principio si pensa di imporre a questi e ad altri Paesi ancora impegnati a sollevare le condizioni di vita dei rispettivi popoli, di prendere parte a un conflitto che al di là delle declamazioni retoriche riguarda i rapporti e i confini tra Russia e Ucraina?
La guerra è una follia, un crimine, uno scandalo. I giovani, già in ansia e preoccupati per il loro futuro e per i pesanti cambiamenti climatici, vivono con disagio e preoccupazione le notizie di guerra. Non possiamo rubare loro oltre al futuro anche la vita. Vogliamo che la guerra sia bandita dalla storia dell'umanità. Le armi devono tacere, la voce dei popoli dev’essere ascoltata. Chiediamo che si smetta anche solo di parlare di una terza guerra mondiale, che non lascerebbe scampo, e si operi concretamente per una soluzione pacifica dei conflitti.
Chiediamo che nella Striscia di Gaza sia rispettata la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU del 25 marzo 2024 che intima il CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO, e che esso divenga permanente, che si schieri una forza di interposizione internazionale, che Hamas restituisca gli ostaggi ancora nelle sue mani e si avviino trattative per una soluzione del conflitto sulla base di due popoli/due Stati.
Chiediamo che anche in Ucraina tacciano le armi. La comunità internazionale deve operare perché siano avviati colloqui per trovare una soluzione rispettosa dei due popoli, delle minoranze, dei confini, e per garantire sicurezza all’Ucraina.
Auspichiamo che le organizzazioni, i partiti, i Governi e ogni individuo operino per la pace. La situazione presente e le parole pronunciate da politici di primo piano sono inaccettabili. Facciamo appello a tutti i partiti affinché inseriscano nei loro programmi elettorali la richiesta di un intervento diplomatico nelle aree di crisi e il CESSATE IL FUOCO. Approfittiamo della ricorrenza del 25 Aprile, festa della Liberazione e fine del fascismo, per far sentire la nostra voce!!! Vi aspettiamo! PASSATE PAROLA!